lunedì 22 ottobre 2007

"Fai finta che è normale..."

C’era un tempo in cui mi piaceva soffrire. Potevo dedicarmi a quello con amore e dedizione. Ora è diverso, non ho tempo, la cosa che mi fa incazzare è che devo continuare a fare tutto, come se nulla fosse. Cazzo, ma io voglio urlare, voglio andare a sputare in faccia a L., voglio dire che da un mese a questa parte non capisco più che cazzo mi succede. L’altra cosa che mi fa incazzare è che non è che qualcuno si domanda se a me, magari, m’ha preso male tutto quello che è successo… la gente intorno a me prende litri di lexotan per un’unghia incarnita, ma io, che te lo dico a fare, sono forte… mi riprenderò sicuramente al volo dall’aver passato più di un anno dietro ad un ventottenne coglione e cacasotto.
A parte ciò, giusto per le piccole gioie della vita, ho ricevuto il mio primo stipendio di un lavoro vero (senza offesa per camerieri e gelatai), ho fatto uno shopping malato e psicotico, comprando tutto quello che mi piaceva, ne avevo bisogno assoluto, non potevo farne a meno.
Sento una rabbia entro che mi spaventa, non so se scoppierà o si prosciugherà da sola, odio le domande, odio le paure.
Sono sul mio letto, F. non c’è, è a Napoli. Quindi io mi godo sky come una larva umana: coperte, the caldo, telecomando per zapping sfrenato e pensieri profondi del tipo: “Devo assolutamente fare qualcosa di innovativo ai miei capelli”
Ahhhhhhhh!!!!!!!!!!!Dimenticavo la seriale ultrsfiga. Il mio fantastico direttore è stato colpito da un progetto realizzato ad U. anche da L. Dopo che per una settimana ho cercato di far cadere la cosa nel dimenticatoio, venerdi mi dice di informarmi e fare in modo di portare questa cosa a Roma.
Ovviamente Elide, in versione lavoratrice perfetta e impeccabile, non poteva dire al suo fantastico e superstimato direttore “Questo vuol dire che dovrò chiamare il maledetto vermiciattolo del mio ex ed avere a che fare con lui, che al solo pensiero di quel tono di voce insopportabile e continuamente infastidito non si sa bene da cosa mi viene l’ulcera…..” , ma ovviamente è solo quello che ho pensato dicendo, col più enorme dei miei sorrisi “Si, farò il possibile…”

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