venerdì 22 dicembre 2006

Sospesa

Viaggio sospesa tra immaginario, speranze e dolore.
Per qualche giorno non potrò scrivere, vado a N. per natale.
Viaggio sospesa tra rabbia e voglia di mollare.
Poi ci sono le parole di qualcuno che non sa di regalarmi un sorriso, mi lascia evadere da questo stato di calo energetico. Ma è solo un istante.
E' tutto scaduto, ormai patetico, ma non si stacca dalla pelle, resta appiccicato e gelatinoso. Mi resta addosso. E questo fa crescere la mia rabbia.
Vorrei solo liberarmi dalle catene, liberarmi da tutto, andar via lontano, lontano da me stessa.

giovedì 21 dicembre 2006

Ogni lasciata è persa...

Mi sento morta stasera.
Ho inseguito le mie ambizioni, i miei progetti campati in aria, ho fatto le valige e sono andata via.
Stasera, per alimentare il mio masochismo sono tornata a leggere righe, del mio passato, di un'esperienza surreale che è stata percorsa tra mille pagine di mail. Così è nata, così è morta, tra mille parole, promesse, gioie, incomprensioni.
E da un giorno all'altro ha smesso di esistere, si è autodistrutta come illusione.
Io ho schifo, rabbia e odio. Ho voglia di urlare a un vile quello che ho dentro, quello che penso e che ultimamente non ho avuto il coraggio di esprimere.
Ho voglia di svegliarmi senza ricordare più nulla del mio passato.
Ho voglia di tornare indietro, forse.
Di tornare indietro e fermare il tempo, senza scoprire come tutto è privo di senso e di emozioni. Fermare l'attimo.
Voglio scappar via, sento di non avere più forze, odio il passato.
O semplicemente lo amo. Amo i suoi colori, le abitudini, la calda quotidianità, mi sento priva di qualsiasi energia.
Sono troppo tentata dal mollare tutto, perchè non so se ce la faccio a portare a termine questo cammino che ho intrapreso.

mercoledì 20 dicembre 2006

Mah!!!

Sono proprio incazzata. Mi sono davvero rotta i coglioni.
Ma perchè devo farmi calpestare come una merda?
Poi il natale è veramente una festa deleteria da cui non si può sfuggire.
Giuro che l'anno prossimo mi trovo un lavoro la sera di natale, mi offro volontaria per organizzare il concerto di natale.
Oppure mi chiudo in casa, sbarro le finestre, elimino ogni contatto col mondo e mi calo sonniferi fino a che non arriva il 26.
No, veramente lo stress è ai massimi livelli, poi l'aria di superiorità patetica e superficiale di certe persone mi fa ancora di più girare i coglioni. Non capisco poi perchè io do tanto spazio a persone che non lo meritano.
Sono davvero incazzata,con me stessa in primis e poi con tutti quelli che mi circondano, quindi passo e chiudo.
P.S- Chiunque abbia rimedi per la sinusite è pregato di segnalarli.

martedì 19 dicembre 2006

Disaccordo

Reduce da una riunione con i miei colleghi, partita con ottimi propositi e terminata con litigi, insulti, urla, gente che se ne andava e io (cioè io, ci rendiamo conto?) che cercavo di mediare.
Non è che la cosa mi stupisca, già i lavori in team sono complessi da gestire, poi con gli elementi che mi circondano, pronti a sgozzare la mamma pur di emergere e convinti di sapere tutto di tutto.
Per fortuna si salva qualcuno, ma proprio qualcuno. Io non mi espongo, non mi interessa, ho capito di chi mi posso fidare e va bene così.
A questo si aggiunge la mia sinusite veramente insostenibile e una notizia: la sera della vigilia saremo tutti a casa di mia zia. Ora io capisco che per chi non è della mia famiglia sia difficile comprendere il dramma che questa cosa porta con sè. Ma non vi risparmierò racconti dettagliati, nel caso io sopravviva a queste feste...
Poi si fermano i pensieri, e c'è quel piccolo buco vuoto, una bolla azzurra. E' triste. Lascia assonnati, stanchi. Mistero, dubbio.
Voglia di dire, raccontare, spiegare, ma nessuno che risponde. Questo è triste.

lunedì 18 dicembre 2006

Milva e Toto Cotugno

Si potrebbe partire dal fatto che chi dovrebbe investire sui gruppi emergenti preferisce lavorare con Milva o con Toto Cotugno, giustificando il tutto affermando che quest'ultimo è primo in classifica in Russia.... ma ci rendiamo conto? Questa cosa dà vita ad una serie di domande, tipo "Quanti cd si devono vendere in Russia per essere primi in classifica?", oppure domande un pò più tristi tipo "Perchè un portavoce delle etichette indipendenti, che dovrebbero conservare ancora degli ideali accompagnati alla voglia di cambiare il sistema obsoleto e distrutto del mercato discografico, fa dei discorsi di questo tipo, totalmente incapace di ribattere alle domande di un piccolo gruppo di studenti, forse perchè consapevole del suo fallimento?"
Siamo lì a studiare una serie di elementi che devono palesemente essere stravolti per sperare che ci possa essere una ripresa. A me sembra così chiaro che le uniche due risorse dell'industria discografica e musicale sono i giovani e il digitale.
Ai primi va data la possibilità di creare musica nuova, non si può pensare di continuare a guadagnare attraverso le risorse di catalogo, o peggio con i Greatest Hits sempre degli stessi gruppi storici riproposti di continuo a dei prezzi fuori misura. Per quanto riguarda la musica digitale, si dovrebbe cominciare a sfruttare come una risorsa.
Ma il problema, gira e rigira, è sempre lo stesso: cambiare la mentalità, cioè smettere di non saper guardare oltre il proprio naso, ancorati a quelle poche certezze senza mei assumersi nessun rischio, operando un proibizionismo nei confronti della tecnologia e al nuovo in generale che non fa che ricadere addosso alla musica stessa come forma d'arte primordiale.

domenica 17 dicembre 2006

Sfida

Inizia una sfida con me stessa, durerà all'inizio una settimana(maglio darsi prima tempi brevi),non so perchè lo scrivo su un blog, visto che non posso dire di che cosa tratta questa sfida. Ma le sfide sono necessarie, almeno per me, e io tendo a credere che quello che è necessario per me lo sia per tutti.
Per il resto potrei stare qui a piangermi addosso per la mia incapacità in questo periodo ad applicarmi su qualsiasi cosa, lo studio, il lavoro, me stessa, ma tanto è inutile farlo.
Poi potrei parlare di quello che sento, ma non ci riesco.
Cos'è che mi blocca, anzi meglio che mi tiene incatenata, di nuovo, ancora una volta? Forse è l'istinto, io odio il mio istinto perchè quando va ascoltato, razionalizzo, quando dovrei fottermene si insinua nelle mie azioni fottendosene lui della mia razionalità.
Perchè le parole hanno un senso, ma i silenzi e gli sguardi lasciano un vuoto che ognuno può colmare a suo modo. E l'inizio del delirio è prorpio quello. Un sistema caotico di silenzi, di cose che sembrano chiare e poi non corrispondono ai fatti.
Alla fine mi ritrovo sola, cioè sono meno sola di molte altre persone, di questo ne sono perfettamente consapevole, e la mia non è solitudine vittimistica, ma è solitudine... cazzo è difficile da spiegare, anche se le cose difficili da spiegare di solito sono stronzate.
Ritornando alla sfida, vi farò sapere...

E d'improvviso

E' all'improvviso che ci si accorge di voler bene.
Non nel senso diffuso e anche fortemente egoistico, a mio parere, che prevede comunque un qualsiasi tipo di ritorno.
Proprio inteso come volere il bene dell'altro, volerlo veder sorridere, essere sereno anche a discapito di sè stessi.
Chi può stabilire se questa è una cosa sana o meno?
Credo di poter stabilire io che non è sana, eppure fa star bene. Senti la forza delle emozioni come se fossero tangibili.
Si mischia una lacrima con un sorriso. E' paradosso. E' fine e inizio.
Confusione.
Dubbi.
Incertezze.
Elementi costanti nella mia vita. Forse sono io a cercarli.
Comunque sto meglio con l'influenza, grazie a chi si è interessato (non tutti...).

venerdì 15 dicembre 2006

Silenzio

C'è silenzio, tutto intorno.
Labile rumore di un sospiro.
Due strade che si affiancano, in modo stanco, banalmente pigro, senza incrociarsi.
Cosa faccio? Sto qui a scrivere con la gola in fiamme e un mal di testa post-atomico.
Sto qui ad aspettare che passi la tempesta, che con calma tutto si ricostruisca, per avere qualche breve istante di serenità.
Non sempre si agisce con un senso, forse questo molti lo danno per scontato, per me non è così.
Io non posso lasciarmi cullare dagli eventi, facendo quello che mi va senza pensar troppo alle conseguenze, non l'ho mai fatto.
Eppure è proprio la mia attuale condizione.
Mi cullo, e attendo. Le cose faranno il loro corso lo stesso, anche senza di me, il che è una scoperta sconcertante.
Ascolto la mia stanchezza e la mia volontà (forse quella non l'ascolto poi fino in fondo).
Chissà...

giovedì 14 dicembre 2006

Inflluenza.it

Sono mezza (per ora solo mezza) influenzata. Sono qui con il mio amico Fede, dato che domani c'è lo sciopero dei mezzi e lui non sapeva come andare al master, e la presenza è necessaria perchè domani c'è l'esercitazione.
Grande fede con la giacca gialla elettroclash, sabato al "the beach" di Torino metterà su per il pubblico dischi indie rock e electro..... GRANDE dj mr. Sinclair!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Sto sclerando, ma davero non mi sento bene per niente, mal di gola super!!!!!!!!!!
Fede pure sta un pò giù. "6 stanco fede?", "si".
Che poi ora abbiamo scoperto che parte dello sciopero è stato revocato, sono assicurate le fasce protette... allora adesso lo caccio....
Vabbè farò un'eccezione.
Saluto i lettori, ho bisogno di affetto che sono malaticcia e domani devo andare per forza a lezione fino alle 6 e mezza.
Ma ci sono dei lettori??????

mercoledì 13 dicembre 2006

CERCASI AUTOSTIMA

Mi chiedo come mai in questi ultimi giorni c'è una coalizione per distruggere in maniera definitiva quelle piccole, misere briciole di autostima rimaste in me.
Devo prendere una serie di decisioni che in sè non hanno una grande importanza ma possono in un qualche modo incidere sulla ricerca della mia stabilità.
Insomma confusione.....
Sta succedendo troppo spesso di sentirmi fuori luogo, inadeguata alle situazione, o almeno non abbastanza, rischio di cadere nell'anonimato....terribile!
Ma non posso sempre stare a lamentarmi, in realtà sto, per certi aspetti, molto meglio. E questa situazione di sopsensione ha un suo fascino, precede la routine, che dà certezze ma comunque stanca, almeno a me capita così.

lunedì 11 dicembre 2006

Lunedì

Inizio settimana,
densa giornata di lezioni: ascolto critico, e una sfilza di diritti tra produttore fonografico-editore-artista. Vabbè tralascio...
Non ho veramente qualcosa da dire, ma ho voglia di scrivere.
La mia stanza è silenziosa stasera, volutamente visto che devo recuperare il mio rapporto col silenzio.
Ho dovuto trascrivere la sintesi dell'incontro con i miei colleghi di corso riguardo il progetto (ancora inesistente) che vogliamo realizzare, ci sarebbe da dire "l'importante è crederci", spero non si colga una vena di sarcasmo nelle mie parole...
Io sto meglio, a parte un sogno orribile che ho fatto stanotte, di quegli incubi realistici che quando ti svegli non sai bene per una mezz'ora se hai sognato o è tutto vero, ci ho messo qualche ora per riprendermi.
Per il resto sono qui, ci sono, più presente delle ultime settimane, o forse mesi, ma credo di dover richiamare gli amici che ho abbandonato fuggendo da U. lo scorso week-end, altrimenti penseranno davvero che sono pazza, e finchè posso devo negare questo mio stato psichico!
"Ma le cose cambiano e con loro anche le persone che ridono, piangono e assomigliano un pò a te"

domenica 10 dicembre 2006

ritorno

Torno da uno strano week end.
Mercoledì il concerto degli Afterhours è stato bello anche se io e A. ci siamo persi mille volte sia all'andata che al ritorno. Ora capisco davvero la funzione dei navigatori satellitari.
Poi sono andata a U., ma mi ha assalito un'angoscia "tagliente".
Torni in un luogo e fai delle cose, ma percepisci in modo fortissimo che non ti appartengono più, e, nel contempo, non sei ancora abbastanza forte per viverle con serenità, e quindi esplodi... io sono esplosa.
Certo c'è anche il problema che io vivo tutto troppo intensamente, questo mi fa male.
Ma era l'ultimo tassello.
Ora, pian piano, tutto si ricomporrà.

martedì 5 dicembre 2006

Risveglio

E ci si ritrova una mattina a camminare per il centro di Roma.
E' tutto così enorme, dolcemente illuminato dalla luce del sole, colori, persone, ed io che vado a seguire le mie lezioni.
Allora tutto prende un'altra prospettiva, si relativizza.
Insomma, basta dedicare la maggior parte del mio tempo a demolire la mia autostima.
Quello che ora è mio l'ho sudato, ottenuto con sforzo, me ne dovrò convincere prima o poi.
Domani concerto degli Afterhours.
Ma domani dovrò anche partecipare ad un incontro per discutere l'organizzazione di un evento musicale che riguarderà attivamente me e il mio gruppo di lavoro.
Mi piace lidea di dar vita a qualcosa. Di creare, far crescere e realizzare qualcosa che si consuma nella sua stessa esplicitazione.
Comincio a percepire di nuovo quello che sto facendo e quello che voglio. Non sono più annebbiata.
Bene.

lunedì 4 dicembre 2006

Primo

Primo post.
Un'inizio che porta dietro di sè una fine.
Comincio stasera perchè ho deciso di lasciarmi alle spalle i mille brillanti frammenti di cristallo che mi hanno circondato in questo ultimo periodo.
Ora sono taglienti.
Ora la mia vita è cambiata, e tutto ciò che era troppo fragile per resistere va guardato mentre sfuma via.
Oggi, primo post, non voglio più soffrire, voglio tornare a sorridere.
E allora spero che scrivere mi aiuti a scegliere e a percorrere con coraggio una delle mille strade che ho davanti.
Le mani, la bocca, i colori, sono un ricordo vivo.
Ma ora sono io, io che scelgo di andare avanti e guardare con un sorriso chi resta impigliato in una realtà che a me sta stretta.
Domani, questa volta davvero.
Domani non sarò più stanca.
Domani torno ad essere io.