domenica 17 dicembre 2006

Sfida

Inizia una sfida con me stessa, durerà all'inizio una settimana(maglio darsi prima tempi brevi),non so perchè lo scrivo su un blog, visto che non posso dire di che cosa tratta questa sfida. Ma le sfide sono necessarie, almeno per me, e io tendo a credere che quello che è necessario per me lo sia per tutti.
Per il resto potrei stare qui a piangermi addosso per la mia incapacità in questo periodo ad applicarmi su qualsiasi cosa, lo studio, il lavoro, me stessa, ma tanto è inutile farlo.
Poi potrei parlare di quello che sento, ma non ci riesco.
Cos'è che mi blocca, anzi meglio che mi tiene incatenata, di nuovo, ancora una volta? Forse è l'istinto, io odio il mio istinto perchè quando va ascoltato, razionalizzo, quando dovrei fottermene si insinua nelle mie azioni fottendosene lui della mia razionalità.
Perchè le parole hanno un senso, ma i silenzi e gli sguardi lasciano un vuoto che ognuno può colmare a suo modo. E l'inizio del delirio è prorpio quello. Un sistema caotico di silenzi, di cose che sembrano chiare e poi non corrispondono ai fatti.
Alla fine mi ritrovo sola, cioè sono meno sola di molte altre persone, di questo ne sono perfettamente consapevole, e la mia non è solitudine vittimistica, ma è solitudine... cazzo è difficile da spiegare, anche se le cose difficili da spiegare di solito sono stronzate.
Ritornando alla sfida, vi farò sapere...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

diceva un tale che la comunicazione parte dagli occhi di chi osserva... la teoria spiega la vita.
purtroppo.

Fre ha detto...

Dai!