lunedì 18 dicembre 2006

Milva e Toto Cotugno

Si potrebbe partire dal fatto che chi dovrebbe investire sui gruppi emergenti preferisce lavorare con Milva o con Toto Cotugno, giustificando il tutto affermando che quest'ultimo è primo in classifica in Russia.... ma ci rendiamo conto? Questa cosa dà vita ad una serie di domande, tipo "Quanti cd si devono vendere in Russia per essere primi in classifica?", oppure domande un pò più tristi tipo "Perchè un portavoce delle etichette indipendenti, che dovrebbero conservare ancora degli ideali accompagnati alla voglia di cambiare il sistema obsoleto e distrutto del mercato discografico, fa dei discorsi di questo tipo, totalmente incapace di ribattere alle domande di un piccolo gruppo di studenti, forse perchè consapevole del suo fallimento?"
Siamo lì a studiare una serie di elementi che devono palesemente essere stravolti per sperare che ci possa essere una ripresa. A me sembra così chiaro che le uniche due risorse dell'industria discografica e musicale sono i giovani e il digitale.
Ai primi va data la possibilità di creare musica nuova, non si può pensare di continuare a guadagnare attraverso le risorse di catalogo, o peggio con i Greatest Hits sempre degli stessi gruppi storici riproposti di continuo a dei prezzi fuori misura. Per quanto riguarda la musica digitale, si dovrebbe cominciare a sfruttare come una risorsa.
Ma il problema, gira e rigira, è sempre lo stesso: cambiare la mentalità, cioè smettere di non saper guardare oltre il proprio naso, ancorati a quelle poche certezze senza mei assumersi nessun rischio, operando un proibizionismo nei confronti della tecnologia e al nuovo in generale che non fa che ricadere addosso alla musica stessa come forma d'arte primordiale.

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